In Italia gli stipendi medi sono piuttosto bassi in relazione al costo della vita ma in alcune città si guadagna indubbiamente meglio.
Il concetto di “molto” e di “poco” sono relativi, in economia più ancora che in altri settori. Ma su un punto non si dovrebbe mai transigere: gli stipendi dovrebbero sempre essere adeguati al costo della vita. Purtroppo in molti casi non è così. L’ultimo biennio ha visto un’ascesa preoccupante dei prezzi a causa dell’inflazione.
E anche ora che il tasso d’inflazione è sceso e sembra essersi stabilizzato, i prezzi continuano ad essere molto più alti rispetto all’inizio del 2022. Ciò significa che il potere d’acquisto dei cittadini è crollato e quello che, fino ad due-tre anni fa, poteva essere considerato un buono stipendio, oggi è a malapena sufficiente.
Se confrontati con quelli di altri Paesi come gli Stati Uniti o la Svizzera, gli stipendi italiani sono mediamente bassi. Non solo: c’è un’ampia forbice tra le regioni. In alcune regioni si guadagna molto più che in altre. L’Italia è “variegata” non solo per quanto riguarda il dialetto e la cucina ma anche per quanto riguarda le retribuzioni.
Mediamente in Italia gli stipendi sono decisamente più bassi rispetto a quelli di altri Paesi. Tuttavia è innegabile che in alcune regioni e in alcuni Comuni dello Stivale le retribuzioni siano decisamente più alte. La differenza è evidente soprattutto nel settore privato.
Se vuoi guadagnare bene allora dovresti trasferirti in Lombardia oppure nel Lazio. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio JobPricing che raccoglie i dati sulle retribuzioni dei lavoratori nel settore privato attraverso. I risultati confermano che la forbice tra Nord e Sud è ancora ampia benché si stia lentamente riducendo.
Dai risultati è emerso che lo stipendio annuo medio nel 2023 è stato di 31.442 euro. Sono solo 7 le regioni che superano questa media: al primo posto si riconferma la Lombardia seguita dal Lazio, dal Trentino Alto Adige e dalla Liguria. In quinta posizione troviamo il Piemonte, al sesto posto l’Emilia Romagna e al settimo la Valle D’Aosta.
Tutte le altre regioni hanno retribuzioni al di sotto della media nazionale. Se parliamo di Comuni, invece, la città dove gli stipendi sono più alti è ancora Milano ma è interessante osservare che alcune province, come Bolzano, Belluno, Terni e Benevento, hanno livelli retributivi più alti rispetto a città più grandi e più popolate.
Questo significa che, finalmente, il lavoro comincia ad essere distribuito in modo più uniforme e che le opportunità lavorative – anche in virtù dello smart working – non si concentrano più solo nei grandi capoluoghi. Da sottolineare, tuttavia, che dove gli stipendi sono più alti anche il costo della vita è più elevato.
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