Il power bank è uno strumento molto utile, soprattutto per chi si trova spesso fuori casa. La batteria esterna, tuttavia, deve essere utilizzata con la giusta attenzione.
Il rischio che un power bank possa esplodere da un momento all’altro, magari mentre si trova nel nostro zaino o in borsa, non è assolutamente da prendere sottogamba. Per quanto si tratti di un avvenimento fuori dall’ordinario, ci sono diversi casi che dimostrano che potrebbe accadere eccome. Ecco quali sono i segnali che meritano la nostra attenzione e che potrebbero evitarci seri problemi.
Un report ha messo in evidenza come, tra il 2009 e il 2017, negli Stati Uniti più di duecento incendi sono stati provocati proprio dall’uso dei power bank. Tali batterie esterne sono senza dubbio utili, in particolare per le persone che trascorrono diverse ore lontano da casa e non hanno sempre la possibilità di mettere il cellulare in carica collegandolo ad una presa elettrica.
Eppure ci possono esporre al rischio di un’esplosione se non vengono utilizzate in maniera adeguata, o per via di difetti di fabbricazione. Sony, la celebre multinazionale che – tra i vari prodotti elettronici di sua competenza – si occupa anche della vendita di batterie ricaricabili agli ioni di litio, ha fornito una spiegazione al riguardo dopo una serie di indagini.
Power Bank, i segnali a cui fare attenzione per evitare che esploda: ecco in quali casi allarmarsi
Dietro a questi incidenti ci sono, quindi, sia possibili errori commessi in fase di progettazione delle batterie esterne che durante il loro utilizzo. Come dichiarato da Sony, i power bank potrebbero esplodere o prendere fuoco a causa delle micro particelle metalliche presenti nella cella della batteria che entrerebbero in contatto con altre parti della stessa.
Una volta che le micro particelle si posizionano in un’unica area della cella, all’interno di questa si creerebbe un malfunzionamento. Di conseguenza ci sarebbe un’autoscarica del dispositivo, che finirebbe col surriscaldarsi. Lo strato isolante ne risentirebbe, determinando il pericolo di un’esplosione nel caso in cui la temperatura del power bank dovesse alzarsi eccessivamente.
Oltre al surriscaldamento, i segnali da non sottovalutare sono l’emissione di un odore di bruciato (o anche metallico) e i rigonfiamenti sospetti. Lo stesso vale se la batteria esterna fa rumori insoliti, soprattutto mentre la stiamo caricando. Nel momento in cui notiamo del fumo o delle scintille, proseguendo, l’unica cosa da fare è mantenersi alla larga dal dispositivo.
A tutti coloro che fanno uso quotidiano di un power bank, si consiglia di seguire alcuni suggerimenti. Questo in primis non deve essere lasciato in carica per troppo tempo e bisognerebbe prestare attenzione a non farlo cadere bruscamente, evitando di continuare ad utilizzarlo nel caso in cui ciò dovesse accadere. L’acquisto della batteria deve essere eseguito con consapevolezza: sarebbe meglio fare a meno di comprare strumenti che promettono performance elevate ad un basso costo.
La loro qualità, infatti, potrebbe in realtà lasciare a desiderare. Infine, assicurarsi che il power bank che stiamo acquistando sia in possesso dei necessari sistemi di protezione (per quanto riguarda il sovraccarico della batteria, il controllo della temperatura in uscita, la regolazione della corrente e così via) è un altro step fondamentale.