Pensione troppo bassa? Chiedi all’INPS l’indennità di 531 euro al mese

Se la pensione è insufficiente si può ottenere un’indennità dall’INPS di circa 531 euro al mese, ma bisogna avere determinati requisiti.

La pensione è corrisposta mensilmente dall’INPS ma molte volte è troppo bassa per riuscire ad affrontare le spese. I costi aumentano se si soffre di qualche patologia.

Pensione troppo bassa
Se la pensione è troppo bassa, chiedi questa indennità all’INPS (venezialeondoro.it)

Gli invalidi oltre alla pensione possono chiedere all’INPS un’indennità di circa 531 euro erogata ogni mese unitamente prestazione pensionistica. Per poter accedere a questa indennità sono richiesti requisiti specifici.

Pensione più alta con l’indennità INPS: i requisiti

L’INPS riconosce un’indennità di accompagnamento che nel 2024 è pari a 531,76 euro e spetta per dodici mensilità, l‘importo complessivo annuo erogato è di 6.381,12 euro. Si tratta di una prestazione assistenziale esente da IRPEF, quindi, non tassato e non deve essere dichiarato nella denuncia dei redditi annuale. Inoltre, non concorre alla formazione del requisito reddituale previsto per altre prestazioni assistenziali e sociali.

Pensione e indennità di accompagnamento
Pensione e indennità di accompagnamento di 531 euro al mese (venezialeondoro.it)

L’indennità è erogata a prescindere dal reddito personale o del nucleo familiare. La prestazione è erogata agli invalidi con una percentuale invalidante del 100% che si trovano in una situazione di handicap grave (ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3) e non riescono a compiere atti di vita quotidiana senza l’aiuto di un accompagnatore.

Per potere ottenere questa prestazione l’invalido deve farne richiesta all’INPS. Ad accertare lo stato di handicap grave è la Commissione medica legale dell’ASL di competenza, la quale emette un verbale che poi sarà verificato dall’INPS per la convalida. L’assegno è corrisposto in presenza dei requisiti sanitari dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Indennità di accompagnamento: cumulabilità e incompatibilità

L’indennità non è cumulabile con trattamenti analoghi, ad esempio indennità per invalidità contratte per cause di guerra, di servizio o lavoro. Tuttavia, l’INPS riconosce la possibilità di accettare il trattamento più conveniente.

Non possono ricevere l’indennità di accompagnamento gli invalidi ricoverati gratuitamente in un istituto di degenza o per riabilitazione. Mentre il day hospital non è considerato ricovero e pertanto si percepisce l’indennità di accompagnamento (messaggio INPS numero 18291/2011). Inoltre l’indennità di accompagnamento è cumulabile con la pensione di inabilità civile, le pensioni dirette e indirette. La prestazione è anche compatibili con lo svolgimento di un’attività lavorativa senza rispettare nessun limite di reddito.

Quando si ottiene l’indennità di accompagnamento, i beneficiari dovranno produrre annualmente una dichiarazione di responsabilità (ICRIC) entro il 31 marzo di ogni anno. La dichiarazione deve attestare l’eventuale ricovero in casa di cura, nello specifico i giorni di degenza. Inoltre, bisogna indicare se il ricovero è a carico dello Stato o carico dell’invalido.

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