Una possibilità sconosciuta da molti e quella di intestare una casa al figlio o al coniuge pagando solo 43 euro.
Questa possibilità è legale e consente il trasferimento di proprietà senza il pagamento dell’onerosa parcella del notaio.
A prevederlo l’articolo 19 della Legge 74/1987, che stabilisce l’esenzione totale delle imposte sul trasferimento delle proprietà immobiliari, se effettuate in circostanze ben determinate. Questo si trasforma in un risparmio consistente, considerando che si può donare un immobile al coniuge o ai figli, senza dover pagare le spese notarili, le imposte ipotecarie, di registro e catastali.
Per avviare questo meccanismo che permette di intestare casa a un figlio o al coniuge senza pagare tasse, è possibile solo se è avviata una procedura di separazione tra i coniugi. In questi casi la cessione del bene da un coniuge all’altro, fa parte delle condizioni di mantenimento e pertanto non deve essere tassato. Per attivare tale meccanismo necessità l’assistenza legale di un avvocato.
Il giudice una volta convalidato l’accordo delle parti e trascritto nei Pubblici Registri Immobiliare, si paga solo il contributo unificato di 43 euro. Non sono applicabili su questa procedura costi aggiuntivi.
Ne consegue che tale meccanismo è possibile solo quando le parti effettuano una separazione o un divorzio consensuale. Per capire come intestare una casa a un figlio, ecco un esempio pratico: Una moglie decide di cedere la propria quota della casa coniugale al figlio in sede di separazione legale dalla moglie. La quota di trasferimento della casa in favore del figlio è inserita nell’atto di separazione.
Il giudice che ratifica l’accordo di separazione, ha il compito di verificare la veridicità della separazione tra i coniugi. Se conclusa la separazione e i coniugi continuano a convivere, la separazione perde valore in modo automatico, senza attivare ulteriori atti giudiziari.
Scatta il meccanismo che prevede la cosiddetta conciliazione e marito e moglie possono continuare a vivere insieme. Al figlio resta la quota della casa ceduta in fase di separazione senza bisogno di versare imposte o tasse.
Tuttavia questo meccanismo non è privo di rischi. Ad esempio, se nel caso di debiti, per frodare i creditori, si cerca di trasferire gli immobili al coniuge senza pagare tasse con l’atto di separazione.
I creditori per tutelarsi, possono dimostrare che la separazione non è reale ma fittizia. In questo caso l’Agenzia delle Entrate può, dopo aver chiesto prove certe della separazione, può avviare le azioni per il recupero dell’imposta di registro.
Pertanto, prima di procedere con questo meccanismo è fondamentale farsi consigliare da un legale che poi segui anche tutto l’iter di separazione.
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