Le pensioni minime aumentano ma gli incrementi fanno molto discutere: 10 centesimi al giorno. Pensionati scioccati!
Era prevedibile che, da qualche parte, il Governo avrebbe dovuto tagliare. La manovre di Bilancio 2025, infatti, è stata fortemente condizionata dall’esiguità delle risorse economiche a disposizione: circa 20 miliardi di euro contro i 35-40 miliardi di euro di cui i Governi del passato potevano disporre.
Ma l’Italia non può più sgarrare e non può più fare debito: l’Unione europea non lo permette. E, dunque, dovendo fare tutto con poche risorse, è stato doveroso fare delle scelte e scegliere chi privilegiare e chi lasciare indietro. Purtroppo a essere lasciate indietro sono state le pensioni.
La riconferma del taglio del cuneo fiscale e il sistema Irpef con solo tre aliquote ha comportato una spesa enorme che ha reso impossibile rivalutare le pensioni e, di conseguenza, aumentarle in misura soddisfacente. Le pensioni minime, nel 2025, aumenteranno ma talmente poco che nessuno se ne accorgerà.
Le pensioni restano il terreno più instabile nonché il nodo più duro da sciogliere per ogni Governo. L’Esecutivo in carica è chiamato, da un lato, a far quadrare i conti ma dall’altro anche ad abbassare la pressione fiscale sui contribuenti messi sempre più in ginocchio da inflazione e carovita. In questo quadro a rimetterci saranno i pensionati, ancora una volta.
Nei due anni scorsi le pensioni hanno avuto rivalutazioni importanti: 8,1% nel 2023 e 5,4% nel 2024. A queste si sono aggiunte rivalutazioni appositamente dedicate agli assegni minimi che, infatti, dal 2023 ad oggi sono aumentati arrivando a 614 euro al mese.
Meglio di prima ma sicuramente ancora pochi se si pensa a quanto costa oggi vivere, specialmente nelle grandi città e a quanto sono aumentati i prezzi dei farmaci, delle visite mediche e dei generi alimentari negli ultimi anni. Forza Italia da tempo chiedere di aumentare le pensioni minime e di portarle almeno a 1000 euro al mese: traguardo ancora molto distante per ora.
Le pensioni minime, di fatto, aumenteranno anche nel 2025 ma aumenteranno di 3 euro al mese: cioè 10 centesimi al giorno. Il Governo, infatti, ha dichiarato che, nel 2025, la rivalutazione degli assegni minimi si fermerà al 2,2% portando le pensioni da 614 a 617 euro al mese.
Uno schiaffo per tantissimi pensionati che, dopo anni di lavoro, si trovano a non riuscire più ad arrivare alla fine del mese e devono, spesso, chiedere aiuto ai figli per riuscire a mangiare ogni giorno. Le polemiche hanno fatto presto a sollevarsi: Sindacati e Partiti dell’Opposizione hanno accusato il Governo Meloni di non avere rispetto. Che dire? Forse non si poteva fare diversamente. O forse sì. L’unica cosa certa è che ancora una volta a rimetterci sono i pensionati.
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