Anche per il 2025 sono state riconfermate varie opzioni di pensione anticipata. Vediamo quali sono i requisiti per uscire prima dal lavoro.
Mettiamoci pure il cuore in pace: la legge Fornero non verrà abolita nemmeno con la legge di Bilancio 2025! La situazione economica – e sociologica – dell’Italia non consente di cancellare il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione ordinaria di vecchiaia né di anticiparlo.
Infatti le casse dell’Inps non godono di ottima salute e la pesante denatalità che ha investito l’Italia rischia di far crollare tutto il sistema come un castello di carte. Dunque anche per il prossimo anno per andare in pensione la maggior parte di noi dovrà attendere di aver compiuto almeno 67 anni.
Ma non basta. Stando a quanto stabilito dalla legge Fornero, infatti, l’accesso alla pensione di vecchiaia è consentito solo a chi:
La buona notizia è che, se è vero che la Fornero ci terrà compagnia almeno per un altro anno ancora, il Governo di Giorgia Meloni sembra intenzionato a riconfermare anche tutte le misure di pensione anticipata attualmente in vigore. Ma attenzione: per fruire di queste misure bisogna soddisfare requisiti ben precisi.
Accedere alla pensione con qualche anno di anticipo rispetto ai 67 anni fissati dalla legge Fornero è desiderio di molti lavoratori. Il Governo Meloni sembra deciso a riconfermare anche per il 2025 tutte le misure di pensione anticipata attualmente in vigore. Ma potrà fruirne solo chi soddisfa requisiti ben specifici.
Per accedere alla pensione anticipata ordinaria, ad esempio, è fondamentale aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questa misura non presenta alcun requisito anagrafico: contano solo gli anni di contributi.
Anche con Quota 41 contano solo i contributi che devono essere almeno 41 di cui almeno 1 versato prima di aver compiuto 19 anni. Questa misura, però, si rivolge solo a categorie specifiche: caregivers, disabili con invalidità pari o superiore al 74%, disoccupati oppure chi svolge lavori usuranti. Stesse categorie a cui si rivolge un’altra misura, Ape sociale. Con Ape sociale bastano 30 anni di contributi ma bisogna avere almeno 63 anni e 5 mesi di età.
I lavoratori con invalidità pari o superiore all’80% e almeno 20 anni di contributi possono accedere alla pensione a 57 anni se sono donne o a 62 anni se uomini. Deve trattarsi, però, non di generica invalidità civile ma di un’invalidità specifica che renda impossibile lo svolgimento della propria mansione.
Confermata anche Opzione donna che consente alle lavoratrici di lasciare il lavoro a 61 anni con 35 anni di contributi. Previsto uno sconto di 1 anno sull’età per ogni figlio fino ad un massimo di due anni: pertanto le donne con un figlio potranno andare in pensione a 60 anni, quelle con 2 o più figli a 59. Opzione donna, però, anche per il 2025 si rivolgerà solo a caregivers, lavoratrici invalide, disoccupate e dipendenti di aziende in crisi.
Per le lavoratrici madri, nel 2025, sarà introdotta un’altra novità importante: le donne con almeno 4 figli potranno beneficiare di uno sconto anagrafico di ben 16 mesi. Pertanto, con solo 20 anni di contributi, potranno accedere alla pensione di vecchiaia a 65 anni e 8 mesi invece che a 67.
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