Mutuo a 30 anni, una notizia importante conferma al politiche della BCE con risultati già nel prossimo anno.
Le politiche europee hanno un’influenza decisiva sulle sorti economiche del singoli stati membri. Questo vale anche per le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE), le cui scelte modificano aspetti particolari dei contesti nazionali. Recentemente la BCE ha deciso di ritoccare verso i baso il
Nel dettaglio, ha portato quello sui depositi al 3,25 per cento, il tasso sulle operazioni rifinanziamento al 3,40 per cento e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,65 per cento. Gli effetti non sono mancati a livello nazionale e la riduzione dei tassi è stata accolta positivamente da banche e istituti di credito.
Una delle conseguenze immediate della decisione BCE è la contrazione dei tassi interesse applicati dalle banche sui mutui, sia per quanto riguarda i nuovi finanziamenti che quelli in corso. A beneficiare particolarmente del calo sono i tassi variabili, facendo tirare un sospiro di sollievo a molte famiglie dopo mesi di incrementi.
Infatti molti mutuatari con finanziamenti a tasso variabile avevano visto lievitare le rate mensili negli ultimi mesi, con incrementi sensibili, punto da rendere sempre più difficile rispettare gli impegni presi. Non è un caso che si è avuta una notevole contrazione dei nuovi contratti con tasso variabile nel corso degli ultimi 12 mesi, con un numero di mutui concessi minore rispetto agli anni scorsi.
Tale situazione ha avuto anche conseguenze negative sul mercato immobiliare con un calo delle compravendite. Per molte famiglie richiedere un mutuo per la prima casa con tassi così elevati on era possibile. Ora dopo il terzo taglio deciso a livello europeo si intravede un’inversione di tendenze molto importante, almeno per diverse tipologie di mutuo.
Secondo stime recenti il risparmio sui mutui e finanziamenti di durata trentennale sarà molto significativo. In particolare, il taglio dei tassi dello 0,25 per cento produce un risparmio compreso tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, che si traduce con risparmio tra i 180 e i 360 euro annui. Una somma non trascurabile in questa congiuntura economica.
Certamente, come denunciano alcune associazioni dei consumatori, il calo riguarda solo alcune tipologie di mutui a tasso variabile. Per altre, nonostante la terza sforbiciata consecutiva decisa dalla BCE, la spesa maggiore ha toccato nel corso del 2024 i 5mila euro all’anno rispetto ai tassi medi registrati alla fine del 2021. Quindi un passo importante, ma che ha bisogno di ulteriori impulsi per le famiglie.
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