Blocco del pignoramento della casa con il nuovo decreto che ha introdotto importanti limiti in tutela dei proprietari indebitati.
Il pignoramento è “l’espropriazione forzata su istanza del creditore“. La funzione del pignoramento è quella di sottrarre i beni in disponibilità del creditore e renderli disponibili nei confronti del creditore o creditori. In questo modo si recupera il credito. A stabilire l’espropriazione forzata è la sentenza di giudice.
Il soggetto pignorato non può danneggiare, vendere o rendere il bene indisponibile. I beni pignorati sono venduti all’asta e il ricavato è distribuito tra i vari creditori. In alcuni casi l’espropriazione può essere effettuata in modo diretto, trasferendo la proprietà direttamente al creditore.
Pignoramento della casa: non sempre è possibile, i nuovi limiti
Esistono tre tipi di pignoramento, il primo è quello “mobiliare” e riguarda tutto quello che è presente nell’abitazione o nel luogo di lavoro, ad esempio mobili, auto, elettrodomestici, televisori, eccetera. Il secondo è “immobiliare” e riguarda l’immobile che segue la procedura di vendita all’asta con ribassi del 25% fino all’aggiudicazione. Il terzo riguarda il “pignoramento conto terzi” che riguarda i crediti del soggetto inadempiente che vanta verso terzi, ad esempio lo stipendio, i canoni di locazione, la pensione, eccetera.
Non sempre la casa è pignorabile, il Decreto del Fare (n. 69 del 2013) ha introdotto dei limiti significativi che tutelano i contribuenti che si trovano in difficoltà economiche.
Ci sono casi in cui il Fisco non può pignorare la prima casa, ad esempio quando il debitore possiede un solo immobile adibito ad abitazione principale e non deve essere di lusso (A/1, A/8, A/9) e anche se il debito è elevato. In effetti, il pignoramento non scatta se il debito è inferiore a 120mila euro e anche se il valore degli immobili posseduti non supera i 120 mila euro.
Ad esempio se un contribuente possibile la casa dove abita e un terreno, l’Agenzia delle entrate non può pignorare l’immobile se il debito è inferiore a 120mila euro. Inoltre, anche se si possiede una casa di lusso come prima casa, il Fisco non può comunque procedere con il pignoramento anche se il debito supera i 120 mila euro.
Il Fisco può comunque iscrivere un’ipoteca sugli immobili se il debito supera i 20mila euro. Da precisare che con l’ipoteca l’immobile si può abitare, donare o vendere. Chi acquista un immobile ipotecato può ereditare il pignoramento se contrae debiti, ad esempio non paga la cartella esattoriale. La cancellazione dell’ipoteca è prevista solo se il debito si riduce sotto i 20.000 euro.