Ci sono 3 film che hanno presenziato, alla loro uscita, al festival del Cinema di Venezia, passando in sordina ma diventando dei capolavori. Ecco di che si tratta.
Quando si parla di cinema, ci sono delle cerimonie che non possono essere ignorate, dato che rappresentano a mani basse, alcuni dei momenti in cui la cinematografia mondiale tira un sospiro di sollievo e assiste all’entrata in scena dei nuovi “attori”, quei film che andranno a costituire il panorama per tutti gli appassionati del grande schermo, di lì ai mesi a seguire.
Uno dei festival più celebri del mondo, a cui accorrono attori, registi, sceneggiatori e addetti ai lavori da ogni dove, è certamente il festival del Cinema di Venezia. Si tratta del più antico festival cinematografico al mondo, inaugurato per la prima volta nel 1932, ha visto passare i più importanti nomi della storia del cinema, da Kurosawa a Scorsese, da Coppola e Spielberg. Eppure alcuni nomi, sono stati fin troppo facilmente dimenticati.
Anche le grandi pellicole passano sotto traccia
Capita anche ai migliori, ogni tanto, di venire un po’ ignorati. Nel caso del festival del Cinema di Venezia, la prestigiosa kermesse dedicata alla settima arte, sono diversi i casi di film presentati che, sul momento non attirano troppo l’attenzione ma che poi, una volta usciti in sala, finiscono col diventare veri e propri casi mediatici e innalzati a capolavori. Vediamo dunque 3 esempi su tutti.
Il primo di cui vogliamo parlarvi è Black Swan. Presentato a Venezia nel 2010, per la regia del visionario Darren Aronofsky (The Whale, The Wrestler), il film vede come protagonista una giovane Natalie Portman nei panni di una ballerina di danza classica, ossessionata dalla perfezione, dal diventare la migliore. Di Black Swan, oltre alla grande regia, viene ricordata l’interpretazione della Portman che le valse persino un Oscar.
Il secondo film che vogliamo raccontarvi è l’italiannissimo La Dolve Vita, con la regia del maestro Federico Fellini e con uno stupendo Marcello Mastroianni nei panni del giornalista Marcello Rubini, che vive Roma e la sua società con occhio critico, mettendone in luce le storture. Come dimenticare la celebre scena della Fontana di Trevi, diventata ormai iconica.
Concludiamo con una pellicola che ha messo in piedi un viaggio incredibile, riscrivendo i dettami dei film western: Brokeback Mountain, film con cui il regista Ang Lee affronta il tema della sessualità omoerotica, come mai era stato fatto fino a quel momento. Un film delicato ma intenso, grazie anche alle splendide interpretazioni dei due protagonisti, Jake Gyllenhaal e il compianto Heath Ledger.